La polis: forme dei legami e libertà tra coscienza personale e coscienza civile

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Sono stati pubblicati nel numero speciale 6 della rivista Synaxis dello Studio Teologico S. Paolo di Catania e curato da Piero Sapienza gli atti del Colloquio Rosmini dell’aprile 2016 nel quale sono intervenuti due membri del Cenacolo: Fernando Bellelli e Gian Pietro Soliani. Insieme a loro la professoressa Carla Canullo, dell’Università di Macerata, Cristian Vecchiet, del Cenacolo Rosminiano del Veneto, Leonardo Paris della Facoltà Teologica del Triveneto.

La rivista è acquistabile contattando la redazione all’indirizzo synaxisredazione@studiosanpolo.it

Di seguito riportiamo brevemente i sommari dei vari contributi pubblicati a pp. 5-6-7-8 della rivista.

Piero Sapienza (Introduzione): Nel proporre l’iniziativa dei “Colloqui Rosmini”, lo Studio Teologico S. Paolo intende entrare in dialogo con altre istituzioni culturali e accademiche. Ciò avviene nello spirito di apertura di Rosmini, il quale animato da vera “carità intellettuale” non rifuggiva il confronto con la modernità. Egli, pertanto, puntava al rinnovamento del sapere filosofico e teologico con categorie capaci di rispondere alle sfide della modernità: ma, purtroppo, non sempre fu compreso. Anzi, come è noto, fu osteggiato.

Fernando Bellelli: La “polis” forma dei legami di libertà tra coscienza personale e coscienza civile: Rosmini e la postmodernità. Il contributo enuclea la struttura portante tra il tema della polis costituita da legami che hanno molteplici forme, e della polis come intreccio tra la libertà della coscienza personale e di quella civile. Si mostra il contributo della riflessione di Rosmini al tema, mostrando come e perché la teologia filosofica di Rosmini contribuisce a tutto ciò, proprio mediante il superamento della modernità, anche rispetto alla quale concorre a definire non un’epoca di passaggio, quanto piuttosto un passaggio d’epoca.

Carla Canullo: Rosmini e il passaggio dalla fenomenologia rovesciata del simbolico alla svolta affettiva della metafisica. Questo articolo indaga l’intuizione rosminiana a proposito di un originario e radicale intreccio dell’essere e dell’affezione, attraverso un confronto con il pensiero di Michel Henry. Formula l’auspicio che si realizzi una ricerca nuova, inedita e peculiarmente italiana, indagando l’aggettivo “fondamentale” con cui Rosmini definisce il sentimento” della coscienza nell’intrinseca apertura che la coscienza vive per l’impronta che intenzionalemente la conduce oltre sé.

Gian Pietro Soliani: Rosmini e la libertà ontologica, personale e politica. Il tema della libertà nel pensiero di Rosmini dev’essere affrontato partendo dall’organismo dell’essere. Da questo punto di osservazione privilegiato, sarà possibile ritrovare nelle opere del filosofi di Rovereto una vera e propria metafisica della libertà, declinata in modo analogico come libertà creante e libertà creata.

Cristian Vecchiet: La dimensione politica dell’etica filosofica e teologica della verità secondo Rosmini. Questo contributo vuole dimostrare la strutturale dimensione politica dell’etica teologica e filosofica nel pensiero di Rosmini. In pari tempo si intende far emergere che non solo tra teologia ed etica ma, per certi versi, prima ancora, tra filosofia ed etica vi sia un rapporto di implicazione necessaria. Si vuole così dimostrare che il vettore politico si innesta in quello antropologico e in quello ontologico, perché la politica richiede una fondazione che da se stessa non può derivare e l’antropologia e l’ontologia esigono una estrinsecazione ulteriore.

Leonardo Paris: Dimensione antropo-teologica determinata dalle neuroscienze. Il contributo mostra le sfide che le neuroscienze pongono alla teologia. Pone particolare attenzione all’ipotesi dell’auto-fondazione dell’antropologico sul biologico, in quanto sufficiente a dare conto della sua libertà.