Fare esperienza della Chiesa universale

È stata una tre giorni pastorale quella che gli ascritti modenesi-nonantolani hanno contribuito ad organizzare, insieme ad alcuni “amici di Rosmini”, a Modena e Reggio Emilia, con l’intento di dare incremento all’armonizzazione delle tre forme della carità materiale, intellettuale e spirituale su alcuni temi che ci sono particolarmente cari: famiglia, intercultura e reciprocità delle vocazioni all’interno della Chiesa, nell’ottica dell’Evangelli Gaudium. Il convegno ha visto l’impegno in prima persona di tre comunità migranti cattoliche presenti in diocesi e di varie realtà associative del territorio e non solo.

La tre giorni è iniziata venerdì sera 5 maggio presso l’Abbazia Benedettina di San Pietro in Modena con una veglia di preghiera condotta da don Luigi Verdi della Fraternità di Romena che si è sviluppata intorno ad alcune parole chiave (tra cui le principali umanità, dignità e bellezza) e ha visto alternarsi riflessioni, canti e testimonianze.

Shyrelyn, figlia della prima generazione di immigrati filippini in Italia, era allo stesso modo emozionata e commossa mentre raccontava come “È stata la povertà e la qualità di vita a spingere i nostri genitori a sacrificare il poter stare insieme alla loro famiglia, volevano poterci dare un futuro migliore”, poi dopo anni di lontananza, dopo una laurea, un lavoro in banca e il matrimonio, dopo essere diventata mamma anche lei è venuta in Italia insieme al marito:  “E dopo un anno è toccata a me … alla fine abbiamo ripetuto la storia dei nostri genitori, ho lascito anche io mio figlio … era un dolore immenso. Ma il motivo era diverso siamo stati spinti della malinconia per i nostri genitori. Volevo poter stare con loro ma sopra tutto ricambiare i sacrifici che hanno fatto per noi, ormai anche loro stanno invecchiando, così potevamo trascorrere insieme tutti gli anni passati”. “Sotto la pelle uguali e fratelli”, è stato il titolo scelto per quella veglia e dalle testimonianze dei migranti filippini, peruviani e africani francofoni, unite alle riflessioni dirette e acute di don Luigi Verdi, tutti i presenti sono usciti un po’ più consapevoli della uguaglianza e della fratellanza di tutti gli uomini. Tra i momenti più toccanti è stato quello finale, quando tutti i presenti sono stati invitati ad avvicinarsi ai tre testimoni per ricevere un cartoncino ricordo e finalmente c’è chi ha stretto loro la mano, chi li ha abbracciati e baciati …

Il sabato 6 maggio ci siamo spostati a Reggio Emilia, presso il convento dei Frati Cappuccini, che in tante occasioni ci supportano nelle nostre attività, per una giornata di convegno dal titolo “E’ vita per tutti ed è religiosa perché abita la storia. L’amore che accoglie edifica la Chiesa”. La teologa Antonietta Potente con lucida analisi e inaffossabile speranza ha risvegliato i presenti sul tema “Camminare umilmente con Dio. Il sogno concreto dell’umanità”. Padre Vito Nardin ha presentato il carisma rosminiano in special modo sotto l’aspetto della “mirabile congiunzione” tra la vita religiosa e quella secolare e don Luca Bonari ha tenuto un intervento sul tema del rapporto profetico tra sacramento dell’ordine e sacramento del matrimonio. Hanno moderato la giornata due consacrate della congregazione dei Missionari Identes che hanno presentato anche il carisma del loro fondatore Fernando Rielo.

Infine domenica mattina siamo tornati di nuovo nei locali dell’Abbazia di San Pietro per una giornata di formazione dal titolo “Amoris laetitia: la famiglia soggetto di ospitalità. Esperienze, riflessioni e prospettive pratiche interculturali”, durante la quale, a fianco di rappresentanti delle comunità filippina, peruviana e africana francofona, che hanno presentato alcuni aspetti di vita delle famiglie migranti e cattoliche qui in Italia, con special attenzione all’essere destinatari e attori di accoglienza, sono intervenuti coniugi italiani a raccontare la loro esperienza di famiglie cristiane impegnate in esperienze particolarmente significative, come quella dei coniugi Moggi della parrocchia di Sant’Ilario d’Enza di Reggio Emilia, membri attivi del movimento Familiaris consortio, e quella dei coniugi Dall’Olio, di Sant’Antonio di Savena di Bologna, che da anni vivono nella loro casa la realtà della Comunità familiare di evangelizzazione, all’interno della esperienza ecclesiale di Mistero grande.

Le varie testimonianze sono state ascoltate con grande attenzione e anche commozione quando Briggitte, giovane della comunità peruviana di Modena prossima alla laurea in Scienze della cultura, in perfetto italiano, ha concluso la sua riflessione citando con forza e dignità davanti alla sala piena di persone le parole dell’omelia nel giorno di Pasqua di Papa Francesco:  “Guarda non c’è un muro; c’è un orizzonte, c’è la vita, c’è la gioia, c’è la croce con questa ambivalenza. Guarda avanti, non chiuderti. Tu sassolino, hai un senso nella vita perché sei un sassolino presso quel sasso, quella pietra che la malvagità del peccato ha scartato”.

Dopo il momento di convegno, come culmine della tre giorni, è stata celebrata la Santa Messa, multilingue, nella domenica del Buon Pastore, concelebrata dalle guide spirituali delle comunità e animata dal coro con canti in lingua italiana, inglese, francese, tagalog, castigliano e africana tradizionale; infine c’è stato un grande buffet con piatti e balli tipici di ogni comunità, coordinato da “Terra Mia ONLUS”, cooperativa sociale che da anni in Piemonte fa del lavoro della terra lo strumento terapeutico preferenziale per aiutare persone con vari disagi e dipendenze. La musica e il cibo si sono dimostrati strumento prezioso per amalgamare i presenti e scacciare imbarazzi e pregiudizi.

Sono stati tre giorni veramente molto belli e la loro preparazione, iniziata mesi prima, ci ha permesso di conoscersi reciprocamente, di abbattere muri invisibili e di creare le basi di nuove amicizie.

Come ascritti siamo molto felici di aver sperimentato in prima persona come vivere la pastorale impegnandosi ad abbattere i muri e ad accogliere ogni persona dia frutti nella vita sia personale che comunitaria. Ora ci aspettano la riflessione e il discernimento per comprendere come è meglio proseguire nel cammino.

La raccolta delle testimonianze e degli interventi dei vari relatori saranno raccolti in una pubblicazione e le video-riprese sono già in parte disponibili sul canale you tube dell’Associazione “Spei lumen”.

 

Il coro multietnico che ha animato la veglia e S. Messa conclusiva

Una parte del coro multietnico che ha animato la veglia e S. Messa conclusiva

 

Alcuni relatori del sabato: Antonietta Potente e le Missionarie Identes

Alcuni relatori del sabato: Antonietta Potente e le Missionarie Identes

 

I convenuti della domenica mattina

I convenuti della domenica mattina